L’editoriale del Presidente Nazionale Fipsas Matteoli


Per accettare nuove sfide e percorrere sentieri che nessuno ha mai intrapreso ci vuole, senza dubbio, un gran coraggio. Certo, quando si fa parte di una Federazione sportiva, si è allenati a spostare l’asticella sempre più in alto, è implicito nel percorso agonistico; ci si impegna a migliorare per vincere, si vogliono raggiungere i massimi livelli, che siano il podio oppure il risultato che non è mai [//]arrivato.
Questo gli oltre 50000 atleti dei 4 settori sportivi federali lo sanno bene: ogni anno i calendari comprendono competizioni nazionali e internazionali per le oltre 30 discipline che compongono la FIPSAS, gare e campionati si alternano e le prove da affrontare sono continue.
C’è da dire però che nella Federazione le sfide si vivono anche negli uffici e non parlo solo di quelle che quotidianamente si è “costretti” a affrontare e risolvere, ma mi riferisco soprattutto alla mole inimmaginabile di lavoro e di “problemi” che entrano nelle stanze di viale Tiziano quando si decide di organizzare un mondiale sul territorio nazionale.
Permettetemi di dire che la FIPSAS, dopo i Mondiali organizzati in Italia nel 2011, pensava di averle viste e superate un po’ tutte; lì veramente credevo e credevamo di aver sconfitto draghi e mostri, ma poi abbiamo deciso, forse un po’ incoscientemente, di organizzare i Campionati del Mondo di Pesca al Colpo Disabili e quelli di Pesca al Colpo Veterani nel fiume della capitale, il Tevere, e ancora una volta tutti i parametri sono saltati in aria insieme alla famosa asticella dei record.
L’impegno che sta portando avanti la FIPSAS in questa estate 2014 è, infatti, titanico.
Mi spiace dirlo, ma tutto mi porterebbe a dire che Roma è l’ultima città dove prevedere un mondiale, come potrebbero confermare la locale Sezione Provinciale della FIPSAS, che sta organizzando l’evento insieme agli uffici tecnici e alla segreteria di Viale Tiziano.
Il sistema burocratico e la macchina della sicurezza che muovono (frenano?) gli eventi su Roma non si possono neanche immaginare, bisogna sperimentarlo sulla propria pelle per capire, farne l’esperienza, ed è quello che stiamo vivendo dallo scorso anno, da quando, appunto, abbiamo deciso che avremmo portato gli agonisti nel cuore di Roma.
L’idea di organizzare il Campionato del Mondo di Pesca al Colpo  Disabili e quello Veterani lungo il fiume capitolino è nata la scorsa estate al Presidente del Settore Acque Interne, Maurizio Natucci. Proprio lui, un anno fa, giunto a Roma per motivi personali, di fronte allo spettacolo del Tevere e dell’isola Tiberina si chiese se quello non sarebbe potuto essere il luogo più suggestivo dove ospitare le due importanti competizioni.
Devo dire che quando Maurizio mi confidò che cosa aveva intenzione di organizzare non trovò subito il mio entusiasmo. La potenziale bellezza dell’evento mi galvanizzava, ma allo stesso tempo c’era la consapevolezza delle innumerevoli difficoltà che avremmo dovuto affrontare, insieme ai dubbi sulle caratteristiche tecniche che il campo di gara cittadino ci avrebbe presentato.  
Alla fine però la sfida ci è sembrata troppo bella per lasciarci scoraggiare dalla paura e la macchina è partita.
Guido Della Croce, come Presidente della Sezione Provinciale di Roma e Enzo De Grandis, come Presidente del Comitato regionale Lazio, sono stati da subito “investiti” degli oneri e degli onori che una simile organizzazione avrebbe comportato. Insieme, quindi, Maurizio e gli altri si sono messi intorno a un tavolino per valutare pro e contro, fattibilità ed eventuale impossibilità di azione.
Il Tevere, per tutta una serie di motivi che vanno dalla difficoltà di accesso al luogo di pesca alla presenza di  ostacoli che interrompono la continuità del campo di gara prescelto,  dagli esercizi commerciali che d’estate spostano la loro attività all’esterno, e quindi sulla sponda del fiume, alla presenza di relitti affondati che ostacolano la pesca, si presta solo in alcuni punti alla pesca sportiva. A questo vanno aggiunte le ovvie difficoltà di parcheggio che si sarebbero dovute affrontare. All’inizio, come campo gara, si era pensato alla zona di Ponte Sisto e a quella del Foro Italico; poi la realtà del fiume (e dei permessi) ha demolito parte dei sogni restringendo l’area, per entrambe le specialità, al tratto – meraviglioso – che va dal ponte Duca d’Aosta al ponte Risorgimento.
Mentre scrivo, siamo alla vigilia della conferenza stampa di presentazione dei due Campionati del Mondo che si svolgerà domani alle 11.30 nella Sala della Protomoteca del Campidoglio.
Per quanto riguarda la cerimonia di apertura ufficiale di questi campionati, dopo infinite peripezie e molti rinvii, abbiamo finalmente ottenuto il permesso di utilizzare la piazza del Campidoglio dove il 6 agosto sfileranno e verranno presentate le 24 squadre e gli oltre 250 tra atleti e tecnici, in rappresentanza di 14 Nazioni, iscritte ai due campionati. Dopo una settimana di allenamenti sul campo di gara, la competizione vera e propria si terrà nelle mattinate dell’8 e 9 agosto, mentre la cerimonia di chiusura, aperta a tutti coloro che fossero interessati, con le premiazioni ufficiali e la consegna delle medaglie è prevista nel tardo pomeriggio del 9 agosto presso lo Stadio dei Marmi nel complesso monumentale del Foro Italico.
In questa sede, prima di farlo in altre, ringrazio in prima persona Guido Della Croce per l’impegno profuso insieme a tutti i componenti della Sezione Provinciale di Roma, i Presidenti delle altre Sezioni Provinciali del Lazio e il Presidente del Comitato Regionale, le Società che hanno seguito il lungo percorso che ci ha portato fin qui, le persone che lavorano negli uffici FIPSAS di viale Tiziano, l’Amministrazione regionale e quella capitolina e gli altri soggetti territorialmente competenti, ARDIS e AMA per l’accoglienza e i permessi concessici e tutti quelli che si sono spesi affinché l’evento potesse riuscire nel migliore dei modi e perché ci fossero le migliori condizioni per i partecipanti.
Questi mondiali mi sembrano davvero il modo migliore per ringraziare chi ha riposto la sua fiducia nella FIPSAS omaggiandola del riconoscimento del CIP, il Comitato Italiano Paraolimpico.
Il Campionato del Mondo di Pesca al Colpo Veterani e quello Disabili sono sicuramente la ciliegina sulla torta di questo intenso 2014, ma vorrei sottolineare che questo è un anno decisamente proficuo e impegnativo per la Federazione; sono, infatti, ben 4 i Campionati del Mondo che la FIPSAS sta organizzando quest’ anno in Italia: due per il Settore Acque Interne e due per il Settore Acque Marittime, oltre al Campionato Europeo di tiro al Bersaglio Subacqueo dal 14 al 16 novembre a Brescia (prima edizione in assoluto per l’Italia) e al XXV Campionato Europeo di Nuoto Pinnato di Lignano Sabbiadoro (UD) dal 27 luglio al 4 agosto.
L’VIII Campionato Europeo di Canna da Riva che si è svolto a San Benedetto del Tronto (ASCOLI PICENO) dal 14 al 19 giugno è stato un trionfo per l’Italia non solo per la pioggia di medaglie che sono arrivate, ma soprattutto dal punto di vista organizzativo.
Dal 23 al 30 agosto poi sarà la volta del Long Casting con il XVII Campionato del Mondo che si svolgerà a Montefiascone (VT).
Chiudo poi con l’altra sfida che ci attende e che riguarda il Carp Fishing. Il rispettivo Campionato del Mondo, il XVI, si sarebbe dovuto disputare in Romania, almeno fino a 4 mesi fa, ma per una serie di problemi che non sto ad elencare non sarà così perché il mandato a organizzare è stato revocato.
Quindi in 4 mesi bisognava metter su un Campionato del Mondo.
L’unico paese che si è candidato ad organizzare all’ultimo minuto la competizione è stata l’Italia e sarà il bacino di Pietrafitta, in provincia di Perugia, ad ospitare i carpisti di tutto il mondo.
Questo è il coraggio che bisogna avere per non sottrarsi alle sfide… sfide che sembrano essere come gli esami: non finiscono mai.
Ma non si esauriscono solo per chi guarda avanti e non si crogiola nei tanti successi ottenuti.

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